domenica 1 dicembre 2013

Nevica, ricordi di mezza estate

Nevica, e sono qui a guardare fuori dalla finestra, come se vedessi per la prima volta i fiocchi. Vorrei stare fuori a giocare come facevo da bambino, ma devo rimandare l'appuntamento. Mi consolo pensando a domani, quando ci sarà la tapasciata domenicale.
Così nel breve volgere di un the, la mente vaga, tornando alle vacanze in Val di Giust e a un episodio in particolare, che sembra preso di peso dalla pubblicità dell'Amaro Montenegro.

Atmosfera, grazie!


19 agosto 2013

Versione breve per chi non ha voglia di starmi a sentire ha fretta: ero stato incaricato di portare uno striscione in Angeloga e ce l'ho fatta.

Versione lunga: nel mio ruolo di accompagnatore degli oriundi americani (pronipoti dei valligiani emigrati negli States e tornati a riscoprire le loro origini, per il secondo anno), mi venivano affidate missioni improbabili. 
Quest'anno il capocomitiva Bill Trussoni era arrivato da solo, senza la moglie Rose, che sarebbe giunta solo successivamente. Per accoglierla degnamente (e farsi perdonare qualcosa, suggeriscono i maligni), si sarebbe dovuto approntare qualcosa di speciale in Angeloga (fantastico alpeggio soprastante Fraciscio, frazione di Campodolcino).
Una gita in elicottero da Campo, con tanto di sorvolo del Pizzo Stella (da alcuni statunitensi malinteso come PizzA Stella) e una notte a 2042 metri, là al Rifugio Chiavenna, dopo una lauta cena e una sonora cantata.
Per non farsi mancare niente, alla discesa dall'elicottero c'era la banda di Chiavenna, capitanata dall'eclettico Giocondo Del Curto, nonchè uno striscione di ringraziamento a Rose. Mi avevano ordinato Mi ero offerto volontario di portare il suddetto striscione, ma le condizioni meteo non erano delle migliori.
Quindi, poco dopo pranzo, coglievo la finestra di opportunità (leggasi: occhio del ciclone) e lungo sentieri conosciuti sasso per sasso, partivo verso l'Angeloga con uno zaino bello carico.

Con me non viaggiava solo lo striscione, ma anche tanti ricordi che avevo bisogno di mollare, come in un viaggio catartico. Come tante volte avevo fatto, prima di questa missione solitaria. E mentre salivo di balza in balza, mi lasciavano il passo memorie non necessarie, conosciute in questo 2012-13: storie vissute e aneddoti divertenti mi saltavano in mente; ogni tanto ridacchiavo tra me e me e questi ricordi sparivano tra le nuvole che vorticosamente mi sovrastavano. Persino Lola Bunny, che tanto mi aveva fatto penare, scivolava via, e magicamente si aprivano spiragli di sole...

Più lasciavo andare i fantasmi, più volavo sul sentiero, fino a raggiungere a tempo di record il Rifugio Chiavenna. Qualche chiacchiera con Matteo e Monica (i fantastici gestori), il tempo di lasciare lo striscione, evitare due gocce e tornare a fuoco giù in Valle. Sentendomi nuovamente libero da costrizioni, ancora una volta l'Angeloga mi aveva restituito gambe per correre e ali per volare. Ora vorrei che fosse lo stesso, ma la neve mi costringe ad attendere domani...

P.S. Il giorno dopo (ventoso) è stato fantastico... Mi piace pensare che un piccolo tassello di quella giornata felice sia anche mio :)
 

Per la cronaca, questo era lo striscione. Quale il suo significato occulto? :)


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