La gara perfetta non esiste, ma se esistesse, come sarebbe poterla disputare? Sarebbe come correre, inseguire la propria ombra, superarla e vincere. Qualcuno, ogni tanto, vi dice che l'ha raggiunta, quella perfezione: ha toccato lo stato di grazia, il miracolo podistico, più unico che raro, la congiunzione astrale.
Ma per noi comuni mortali, miscredenti, come può svolgersi la gara? Con un percorso ostico (anche la più piatta può riservare sorprese, vedi Cremona, Monza o anche la delirante Stramilano), con un meteo assurdo (Monza 2011 docet) o, ultime ma non da meno, le proprie condizioni, fisiche e/o mentali.
Alla
fine anche il runner più esperto può arrischiarsi, toccando la gara
ideale, o quella che sino a quel momento è la migliore prestazione
possibile. Però questa impossibilità, questa imperfezione in fieri ci
può regalare la spinta mentale per limare secondi, per superare gli
ostacoli, per essere resilienti, in strada così come nella vita. Senza
contare che ogni inconveniente superato è esperienza che ci verrà utile
alla prossima gara.
Magari la gara perfetta non esiste, ma se così non fosse... forse un giorno la troverò.
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